Io e Barbara siamo arrivate alla conclusione che in Svezia gli studenti studiano per propria cultura personale e non per riuscire ad ottenere il voto che ti permettera´di goderti in santa pace le vacanze (come accade in Italia). Cé´anche da dire pero´che sono meno stressati perche´oltre ad avere molti meno compiti proprio ad un livello materiale non devono fare le interrogazioni...mi dici niente!
L´altro giorno una mia compagna di classe mi ha aiutato con una presentazione di inglese (tra l´altro sono tutti abilissimi con miscrosoft e power point perche´hanno seguito un corso a scuola durante il primo anno che veiniva valutato come una materia)e si puo´dire che mi ha risistemato lo sgorbio che avevo creato pero´poi chiacchierando e´uscito fuori che non sapeva il contrario di OGGETTIVO e quanto facesse 2,4 -1. ma ci rendiamo conto? e questa e´tra quelli che hanno il massimo dei voti!!!
insomma dai, vi piace andare a scuola perche´non si fa un cavolo, allora? credo che questa sia la triste verita´... e´pur vero pero´che hanno tutti una condotta impeccabile e studiano sempre. pero´cé´qualcosa che non mi torna!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Hai presente il detto: "La miseria aguzza l'ingegno"? Ecco, secondo me è uno dei migliori... insomma, ho l'impressione che tutti i paesi in cui le scuole hanno ottime strutture hanno risultati pessimi. Ad esempio: USA, Canada, ora dici tu la Svezia... per dirla tutta, in Giappone le scuole sono sì migliori di quelle italiane, nel senso che, almeno, qui non rischia di crollarti il soffitto in testa (in effetti sì, con tutti i terremoti che ci sono, ogni tanto rischia... ma si dice che le scuole siano gli edifici più sicuri, quindi dovrei stare tranquillo. Dovrei...) ma non "sfarzose" come quelle svedesi (tipo: niente aule da 8 ragazzi con computer, niente aule enormi, classi da 40 persone, niente bidelli - le pulizie le facciamo noi alunni ecc ecc). Insomma, la mia sensazione nel vedere tanto sfarzo nelle scuole, in particolare quelle americane, è che si sposti l'attenzione dalla qualità dell'insegnamento a quella degli edifici, svuotando la scuola del suo significato.
RispondiEliminaNon che io voglia edifici vecchi... non si potrebbe avere tutte e due? Cioè, insegnanti decenti ed edifici stabili?
In fondo, in Giappone ci sono, ma.. insomma, come la Corea e Taiwan e, più in generale, l'Asia orientale, sono un po' (un po'tanto, veramente xD) matti, e temo che il loro sistema non funzionerebbe da noi.
In ogni caso... forse in Svezia è più importante l'università! O forse ormai hanno raggiunto un tale benessere economico che la cultura è passata in secondo piano... comunque, a parte tutto (tirerò fuori il mio lato peggiore, preparati) magari è solo che fa così freddo che la tua amica aveva le rotelle congelate!
Vabbè va mi fermo qui altrimenti faccio ancora più casino!
ciao!
Marco
Mi trovo d'accordo con Marco...
RispondiEliminaIo avevo una mezza intenzione di fare la quarta (cioè l'anno prossimo) in scandinavia con intercultura, ma dopo parecchie riflessioni e dopo aver confrontato pro e contro, ho deciso un po' a malincuore di restare in italia.
Per carità, esperienza meravigliosa, irripetibile, che ti trasforma e ti permette di migliorare... Ma io non me la sento di perdere un anno di scuola (perché sì, studio anche là, poi casomai faccio degli esami di recupero... ma sempre un anno perso è).
Insomma, si dice che la scuola superiore italiana è agli ultimi posti in europa, gli edifici cadono a pezzi, noi siamo sempre più ignoranti eccetera.
Ma pur frequentando un semplice istituto commerciale io sto imparando TANTISSIMO e sono ben consapevole che l'istruzione che riceverei in un altro paese, anche evolutissimo come gli usa o la svezia stessa non sarebbe minimamente comparabile.
E' stato questo il motivo per cui ho deciso di non iscrivermi, ma leggo spesso il tuo blog e un po' ti invidio. =)
Angela
Io sono arrivata alla conclusione che semplicemente si imparano cose diverse nei due sistemi scolastici.
RispondiEliminaMi ricordo che all'inizio pensavo che avessero delle gran carenze, e spesso lo penso ancora, per esempio riguardo alla letteratura, o alla grammatica.
Una mia compagna di scuola svedese una volta mi disse "quante cose che sai..."
Ma loro ne sanno di altre di cui io non ho idea, e non dico solo pratiche.
Insomma dire che sia un anno perso è molto sbagliato secondo me.
Io mi sono persa tutto il programma di storia e filosofia di 4a liceo e all'inizio mi sembrava una cosa inaccettabile, ma mi sono resa conto che ho imparato cose che sui libri non si possono imparare. Se mi metto a leggere il libro di storia posso mettermi alla pari, ma fare l'anno all'estero purtroppo non si può recuperare...
Mi rendo conto che scrivo molto sulla difensiva :-D e anche in italiano abbastanza scorretto, ma la chimica organica mi sta distruggendo.
A proposito di quello che diceva Marco, poi, è vero che le università sono meglio dei licei in Svezia. Il livello si alza molto.
Al liceo prendevo il massimo dei voti in tutto anche quando di svedese ne sapevo poco mentre ora che lo svedese lo so bene mi sto sbattendo veramente un sacco all'università per solo potermela cavare!
Credo che questo mio post sia un po' confusionario ma vabbè.
Evviva l'anno all'estero! Io sono partita perchè non sopportavo la mia classe del liceo :-D e perchè mi sono detta: o adesso o mai più!
grazie a tutti e tre per i lunghi commenti. allora angela, mi dispiace che tu non abbia voluto fare l´anno all´estero perche´e ´vero, e´scontato, ma ti permettere di crescere in un modo che non riusciresti a fare rimanendo nella propria terra d´origine. sono contenta che nella tua scuola italiana tu riesca a trovarti bene e ad apprendere tantissimo...non so dalle altre parti ma nella mia classe (che poi e´anche quella di marco) si studia da pazzi per ottenere un voto e poi dopo 2 settimane nessuno si ricorda niente.
RispondiEliminail programma intercultura cmq non si basa propriamente sulla scuola ma sull´esperienza di vita che si fa all´estero. proprio quello che la scuola italiana non capisce (io sto avendo problemi e credo che non ritornero´nella mia vecchia scuola dove pensano che sia andata a fare una vacanza). come dice annachiara evviva l´anno alléstero di cui sono sempre piu´felice!
cmq grazie mille per leggere il blog! carlotta!
@Angela: comprendo le tue paure, ma non pensare che l'anno sia "un anno di studio perso"!!!!
RispondiElimina(a parte che io in Giappone sto studiando il triplo che in Italia, fra materie scolastiche ed ideogrammi, ma...)
E'semplicemente studio a livello diverso: come ha scritto giustamente Annachiara, lo studio che perdi a livello nozionistico è recuperabile al ritorno con buona volontà ed olio di gomito alla scrivania; quello che invece può darti un'esperienza del tipo di quella che sta facendo Carlotta (e, più modestamente, io) non ti farà passare un esame come la data del concilio di Costanza, ma ti donerà probabilmente sia una visione più completa del mondo sia un bel bagaglio culturale "pratico", che, ancora, non è del tipo che ti permetterà di fare citazioni dal latino, ma ti permetterà di crescere moltissimo dal punta di visto personale.
Dunque, se hai paura di perdere troppa scuola, ti consiglio di fare sei mesi al posto dell'anno... ma, fidati, anche se io ho scelto i sei mesi perché ho ricevuto una borsa di studio, fare un anno intero è un'altra cosa!!
Poi... il fatto che, come ha accennato Carlotta, l'Italia abbia un sistema del cavolo e che al ritorno ti trattano come se avessi passato un anno (o sei mesi o quello che sia) a cogliere margherite, è un altro paio di maniche... ma, visto che sei ancora in tempo, ti consiglio di riflettere ancora più a fondo sulla parte di te che dice: "Sempre un anno perso è.". Se ne avessi l'occasione, partecipando ad un incontro di Intercultura penso che tu possa capire cosa intendo dirti!!
Scusa se sono stato troppo invasivo o forte con i toni, ma, per quanto riguarda l'Italia, c'è un bisogno disperato di persone che scoprano, valorizzino e vivano l'estero, e vedere che una ragazza che ha interesse si tira indietro per motivi che mi paiono non insormontabili mi dispiace davvero!
Dunque... spero che, anche se non cambiassi parere, tu rifletta a fondo sulla tua paura di "perdere" un anno, magari anche confrontandoti con le esperienze di persone che l'anno l'hanno dovuto recuperare!!! (tra cui, per inciso, ci sarebbe anche mia sorella, che non ha avuto poi troppe difficoltà)
@Carlotta: non sai che voglia ho di ritornare in quel refugium peccatorum... venderei l'anima al diavolo per farmi l'anno intero!!
Ciao!
RispondiEliminaIl problema principale è che, sebbene le materie siano sì recuperabili con impegno, comunque non sarebbe la stessa cosa e io mi porterei dietro in ogni caso delle lacune.
E non mi sembra molto conveniente, soprattutto in un anno importante e faticoso come la quinta, in cui bisogna pensare anche all'esame di stato.
Inoltre ho sempre studiato molto e dalla prima mantengo una media più che discreta, che purtroppo si abbasserebbe sicuramente (almeno, io la penso così).
Io non faccio il liceo e non sono sicura di iscrivermi all'università una volta conclusa la scuola superiore, quindi capirete che il voto di diploma per me sia molto importante.
Comunque Marco, non ho trovato il tuo intervento invadente anzi, io pure sono qui che penso ancora se mangiarmi le mani oppure no...
In ogni caso in tempo non sono più, perché se ci si iscrive dopo il termine (10 novembre) si viene automaticamente inseriti in fascia 4, e 10000 e passa euro sono tanti... =) E comunque mia madre non pagherebbe una tassa tanto alta perché la figlia ha cambiato idea, hehehe! =)
Angela