martedì 16 giugno 2009

Riflessioni

Non voglio fare quella che e´stata qui un tot di mesi e ha capito tutto di un popolo con anni di storia e si sente superiore NO.

Dopo questa premessa, tanto per chiarire, tutto quello che scrivero´sara´solo frutto di una riflessione profonda fatta nel corso dell´anno avendo alle spalle una cultura italiana. Quindi, per quanto cerchero´di essere imparziale molte cose risulteranno solo come il paragone tra le due nazioni. Intendo che forse, se fossi stata tedesca, americana ecc. certe cose non l´avrei neanche notate.

Gli svedesi, come si dice, rispondono al pregiudizio di essere "freddi". Con questo termine non intendo il fatto che siano glaciali nei rapporti con le altre persone, ma semplicemente distanti. Ovviamente se chiedi un aiuto, per esempio a scuola o sull´autobus (posto dove la gente non ama parlare o conoscere nuove persone, mentre io ho conosciuto fior di persone sui mezzi pubblici) si mostrano disponibili. Ma il vero problema sta nell´entrare nelle loro vite, nell´rompere quella barriera che ci trasforma da sconosciuti ad amici. E´difficile, e´molto difficile. In particolare se non sia ha una qualche persona ho una qualche specifica ragione che faccia da ponte tra le due isole.

Anche la loro visione del tempo non aiuta (in particolare per un intercambista come lo sono io). Tutto e´stra schematico e stra proggettato da mesi. Se mai doveste venire in Svezia preparatevi a sentire cose come "a natale nella settimana tot e tot andiamo qui" in pieno agosto, oppure "a febbraio andiamo a fare la settimana bianca" ad ottobre. E non parlo solo di viaggi, che, ovvio, devo essere programmati ma anche di cene con amici, uscite settimanali, tabelle di autobus, orari di scuola ecc.
Spesso rimane poco spazio per i sentimenti, per lasciare una persona entrare nelle loro vite, per conoscersi pian piano facendo anche cose stupide come guardare un film.

Dalla mia esperienza personale posso dirvi che tutte le volte che non c´era un programma o uno schema sono stata lasciata sola. Non e´mai stato un problema, pero´l´hanno fatto. Non c´e´mai stata un uscita di famiglia, un regalo spontaneo, uno scherzo, NO, qualsiasi cosa doveva essere programmata. Molti mi dicono che ho un carattere forte e questo non mi ha abbattuto, pero´ogni tanto mi accorgievo di queste distanza che non sono mai riuscita ad interpretare come liberta´o menefreghismo.

Ho realizzato, e me ne sto convincendo sempre piu´che il problema primario sia la comunicazione. Lo vedo dalle piccole cose. Da tutte quelle persone che a scuola mi guardavano desiderose di chiedermi cose ma che non l´hanno mai fatto (e parlo anche del preside stesso e del mio mentore che ha fine anno si e´scusata di non avermi seguito abbastanza) dalle miei sorelle ospitanti che per chiedere se possono prendere il mio posto al computer inviano Cajsa o semplicemente trovano un altra occupazione. Comunicazione, una delle cose che siamo fortunati ad avere e che non esiste ovunque, il poter esprimerci e dire cio´che volgiamo e sentiamo, uno dei beni piu´grande che l´uomo puo´avere.

Ok, puo´sembrare che stia parlando solo di me e che quindi questo problema non si riferisca a tutti. Ma e´un problema che hanno tra di loro, gli svedesi. Ci sarebbero innumerevoli esempi da fare come per esempio il fatto che non ho mai visto le mie sorelle ospitanti parlare con i genitori o per ricevere una sgridata o per confidarsi. Non ho mai visto una persona gridare ad un altra in mezzo alla strada anche solo per chiamarla. E questo, sembra una cavolata, ma non lo e´. Perche´vuol dire che se tu quella persona non la chiami magari lei o lui prendera´la sua strada e non avrai piu´la possibilita´di dirgli o starci insieme.
Ora ho capito perche´la svezia e´uno dei paesi con la piu´alta percentuazione di suicidi giovanili. E non e´per il fatto che sei mesi all´anno sono riuschisi tra casa e lavoro perche´fa troppo freddo per uscire.

Se il problema non e´la comunicazione, allora perche´hanno tutti bisogno di una birra o un superalcolico per potersi esprimere e stare insieme senza pensare a cosa potrebbero pensare gli altri? Accetto suggerimenti...

Vorrei poter essere portata per la scirttura e scrivere un bel finale emotivo ed incisivo, ma purtroppo non lo sono. E quindi questa e´la mia fine...
La mia esperinza e´stata una delle cose piu´belle che mi potesse capitare e che io abbia mai fatto. rifarei TUTTO esattamente dall´inizio. Nessun rimpianto.

P.S. Per tutti i futuri intercambisti per la Svezia o scandinavia: non spaventatevi dalle mie parole, vivere tutto questo e´, alle volte, piu´semplice di quello che sembra, Credetemi! e sopratutto dipende da che tipo di personalita´avete.
Prendete tutto quello che ho scritto come un aiuto e una preparazione per un anno fantastico.

2 commenti:

  1. Devo dire che non capisco una cosa: spesso scrivi che ami la Svezia e che ti è piaciuto tanto viverci, ma ogni volta che fai dei confronti con l'Italia dici sempre solo delle cose negative.
    Anche le cose che io invece trovo apprezzabili, tu le pensi come negative. Penso al fatto che sono discreti e organizzati.
    Quindi non riesco a capire come tu abbia potuto amare il tuo anno così tanto, forse perchè sei stata molto con gli altri utbytesstudenter con cui ti trovavi meglio.

    Io probabilmente sono poi troppo parziale e non do peso a certi lati negativi - insomma mi sono trasferita qui ed è bene che mi trovi a mio agio.
    Mi chiedo se la differenza sia anche nella nostra diversa provenienza, l'Italia è grande e non tutti sono abituati ugualmente!

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  2. sicuramente il fatto che veniamo da due zone diversi dell italia influisce molto. l' ho notato anche con gli altri utbytestudenter italiani. questo comunque non esclude il fatto che veniamo dallo stesso paese, nonostante tutte le sue differenza.

    come tu sai anno all estero e' fatto di tante piccole sfaccettature e esperienze e non per forza se una cosa ci va male , tutta lì esperienza diventa invivibile. in questo post ho descritto i problemi di comunicazione che ho trovato nella MIA esperienza. forse hai ragione tu, non sono stata abbastanza chiara nel dire che CERCAVO di analizzare gli svedesi tramite cio' che ho visto, con il MIO anno in svezia. con la mia famiglia sbagliata, la mia scuola non troppo adatta ecc.

    in conclusione mi sembra che in moltissimi post ho descritto che apprezzo molte cose della svezia.

    e, fidati se scrivo che questì anno e' stato fantastico!
    Carlotta

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